Storia

Sorrento

Il termine tarsia (più comunemente noto come intarsio) deriva dall’arabo “tarsi” (decorazione preziosa o incrostazione) e fu dato ai primi lavori certosini i cui motivi ornamentali traevano ipirazione dagli intarsi marmorei musulmani. I lavori in legno realizzati con questa tecnica hanno sempre suscitato un fascino particolare, anche in virtù dell’accostamento di colori caldi e delicati che solitamente caratterizzano queste realizzazioni artistiche. L’intarsio è l’arte di contornare un disegno, in ogni sua parte, su impiallacciature (strati sottili di legno pregiato in varie essenze e colori), con la tecnica del traforo. Tutti i disegni finiti, pertanto, si compongono di centinaia di piccoli pezzi, traforati prima e ricomposti poi dalla sapiente mano dell’artigiano che non potrà in nessun modo essere sostituita da macchina alcuna. Le sfumature vengono rese mediante diversi passaggi in sabbia bollente e, dove necessario, il disegno viene rifinito a china con abile maestria. I legni pregiati usati – radiche di olmo, noce, pioppo, palissandro, ebano, erable naturale e tinta – devono essere selezionati con molta accuratezza, per ottenere l’effetto policromo desiderato. La finitura dell’articolo viene eseguita mediante levigatura dei pezzi ed applicazione di vernice, lucida o opaca, necessaria per preservare l’intarsio oltre che donare la brillantezza od opacità desiderata. Con il tempo questa tecnica, applicata al legno, si è diffusa sempre più e diverse furono le applicazioni quali: mobili, quadri, oltre a panelli sacri, grandi come pareti, visibili ancor oggi in molte chiese. I maestri, in tal senso, furono gli artigiani di Sorrento le cui arte e fama si diffusero in breve per ogni dove, raggiungendo persino il lontano continente americano. Col tempo anche la produzione artigianale di portagioie e scatole in genere, raggiunse una raffinatezza ed una eleganza tali da farli ritenere realizzati da artigiani con doti particolari, non umane. La successiva intuizione di montare su questi articoli dei raffinati meccanismi musicali, con la conseguente creazione di suggestivi ed esclusivi carillons, rafforzò ancor più la leggenda che essi provenissero da un altro mondo, da mondo incantato.